La struggente intervista di un pornoattore
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Il 15 novembre scorso il famoso pornoattore Rocco Siffredi, è stato ospite del programma Belve di Rai2 condotto dalla giornalista Francesca Fagnani.
L’intervista che il pornoattore ha rilasciato ha toccato un tema sul cui argomento, probabilmente non ci saremmo soffermati, se a dichiararlo non fosse stato proprio il personaggio in questione.
La narrazione del pornoattore è fatta di prestazioni, guadagni da capogiro, e racconti sul set. Ma Siffredi, ha confidato in lacrime qualcosa di profondo e doloroso di sé: il desiderio di castrarsi e di morire per liberarsi dalla dipendenza dal sesso.
Rocco Siffredi dice nell’intervista:
“Chiedevo a Dio di farmi morire”
“Ho paura che completamente fuori non ci sarò mai, però devo cercare di dirigere le mie energie per riuscirci….”
La conduttrice legge una sua dichiarazione:
Lei una volta ha definito questa dipendenza una sorta di diavolo affermando: “mi manda a volte fuori di testa, fino al punto di farmi diventare quasi aggressivo. C’è stata una volta in cui ho avuto paura di non sapermi fermare”.
Rocco Siffredi commenta:
Quando si parla di diavolo secondo me oggi il diavolo è il sesso. (…)
La dipendenza dal sesso ha caretteristiche demoniache.
Quella di Siffredi è un’affermazione di grande impatto in quanto pronunciata da un uomo che sicuramente vicino alla fede non è.
Lui vive la dipendenza dal sesso come qualcosa di demoniaco, quindi come una forza maligna a cui non è possibile resistere, che prende possesso della vita mentale portando l’individuo, attraverso la seduzione di un piacere illimitato, al desiderio di morire pur di essere lasciato in pace.
Oggi più che mai, il diavolo si impossessa di un’anima, rendendola schiava e asservita a sé, trasformandola, offusca e deturpa la mente della vittima per cancellare nell’uomo l’immagine divina.
Il diavolo è descritto nel Nuovo Testamento in diversi modi. In Apocalisse 20:2 di lui è detto: “il dragone, il serpente antico, cioè il diavolo, Satana …”; è descritto anche come colui che “va attorno come un leone ruggente …” (I Pietro 5:8;); “il tentatore” (Matteo 4:3); “il maligno” (Giovanni 17:15); “omicida”, “bugiardo” e “padre della menzogna” (Giovanni 8:44). Questi particolari del suo carattere rivelano il suo scopo e la sua strategia malefica: allontanare le persone da Dio.
Se non siamo vicini a Dio, inevitabilmente saremo vicini a Satana.
Il sottile scopo del diavolo si insinua soprattutto nelle giovani menti arrecando danni permanenti, così da rendere soprattutto i ragazzi ma, ogni individuo, schiavi del sesso, svuotandoli della loro vitalità e lasciandoli tremendamente infelici.